I Francescani a Monza
La presenza dei Frati Minori Conventuali a Monza risale all'anno 1232.
Nel 1462 la Comunità di Monza richiede di avere un convento francescano
e l''8 settembre 1463 viene posta solennemente la prima pietra. Si
lavorava con grande entusiasmo e, nel frattempo si procede ad ottenere,
secondo gli ordinamenti del tempo, le necessarie facoltà e permessi
della autorità religiosa e civile. La nuova chiesa viene dedicata alla
Vergine e chiamata S. Maria delle Grazie fin dalla fondazione. Il 18
ottobre 1467, anche se i lavori non sono ancora terminati, viene
celebrata la prima messa. Con l'andar degli anni, il Convento e la
Chiesa vengono sempre più abbelliti, ampliati, e meglio adattati alla
vita dei religiosi. Si ingrandisce l'orto e poi si costruisce un ponte
sul fiume Lambro per facilitare l'acceso alla chiesa.
La nuova costruzione: la chiesa
Posta ad oriente, su un lieve rialzo del terreno, elevato di quattro
gradini per evitare le inondazioni del fiume, ha davanti un magnifico
porticato, sostenute da quattro colonne di marmo, ed eretto circa l'anno
1632. L'interno della chiesa, ad una sola navata è diviso dalla grande
parete del transetto, ripartito in 28 quadri raffiguranti episodi della
vita di Gesù dipinti dal Burocco. La volta in origine tutta dipinta col
monogramma bernardiniano (o Nome di Gesù) nel 1717 viene ridipinta da
Carlo Preda di Milano. Nel 1718 l'Altare maggiore, prima in legno, viene
realizzato in marmo da Antonio Rossi di Arzo. Il Presbiterio, alto tre
gradini, col pavimento di marmo a scacchi azzurri e bianchi è cinto da
una balaustra di marmo porcellanato. Ai lati dell'Altare, in alto, un
Organo di 7 Registri e dirimpetto la cantoria, chiusa con ante dipinte.
Il Coro viene ricavato nel 1578, elevando L'Ancona, avanzando l'Altare e
aprendo nell'abside una finestra tripartita. Fra Giuseppe Radaelli, nel
1640 circa, realizza gli schienali di noce e il leggio.
Il campanile è coerente col coro, alto e con 4 campane. Non se ne
conosce con precisione l'anno di costruzione ma sembra contemporaneo
alla chiesa.
Le cappelle sono 5: due nel transetto e 3 sul lato destro della chiesa.
Facevano parte del disegno primitivo e sono state costruite insieme alla
navata. La Sacrestia si trova sul lato sinistro dell'abside.
La soppressione napoleonica del 1810
L'Editto Imperiale di Napoleone Primo del 25 aprile 1810 ordina la
chiusura dei conventi e l'espulsione dei religiosi.
Nel 1811 la Sacra Immagine della Madonna dopo una prima collocazione di
fortuna, viene spostata nella Cappella dell'Ospedale alla Isola, ora
«Piazza Garibaldi».
Anche qui nella nuova sede la Vergine continua ad essere «fonte di
grazie». Continuano anche i pellegrinaggi e le processioni dai paesi
vicini, specialmente da Muggiò, Biassono, Vedano e Olgiate Comasco.
L'antico Santuario francescano comincia ad essere chiamato popolarmente
delle «Grazie Vecchie».
Verso la fine dell''800 un fulmine colpisce un grosso albero del
piazzale, che cadendo demolisce due cappellette: allora un ingegnere
della Real Casa fa atterrare anche le altre, rimangono solo le due
addossate alla Chiesa e il tempietto del Sepolcro. Nel 1900 il Santuario
è stato ormai spogliato di tutte le opere d'arte e degli oggetti di
valore, le tombe manomesse e profanate, e il locale ridotto a magazzino
di foraggi per la Casa Reale cui era stato assegnato come pertinenza del
Regio Parco. Anche il convento aveva subito diverse manomissioni, e un
continuo deperimento. Il Demanio aveva assegnato - dopo un breve periodo
in cui l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe l'aveva requisito
destinandolo a Caserma delle sue truppe - una parte dei locali al
Supremo Ordine di Malta per deposito di materiale sanitario, e un'altra
a numerosi sfrattati che il Comune non sapeva dove collocare. infine il
giardino e il terreno dell'orto erano passati alla Scuola Superiore di
Agraria.
Il ritorno dei francescani a Monza
Passata la bufera delle soppressioni napoleoniche, che era riuscita a
chiudere i conventi ma non a estinguere le vocazioni religiose, i
francescani della Lombardia si uniscono e - con le nuove vocazioni -
riconquistano a poco a poco le vecchie posizioni, aprendo nuovi conventi
o ritornando alle antiche dimore. Così si pensa anche a Monza e al suo
Santuario. Il 27 marzo 1930, sul «Cittadino» viene data la notizia
ufficiale della cessione ai Frati Minori di Lombardia della loro chiesa
delle Grazie Vecchie perchè si riapra al culto. L'anno successivo,
l'architetto monzese Luigi Bertesaghi, assistito dalla Sovrintendenza ai
Monumenti, inizia i lavori di assaggio, per ridare alla chiesetta, la
sua antica fisionomia. Dopo il ritorno del quadro della Madonna nella
sua antica sede, resta (ancora) un ultimo desiderio e un'ultima
ambizione: la coronazione vaticana, l'atto solenne che ratifica
l'antichità e la miracolosità di una venerata Immagine. Il Sommo
Pontefice Pio XI, accolto benignamente il voto della città di Monza,
suffragato dal consenso del Capitolo Vaticano, con decreto in data 19
marzo 1936 del Segretario di Stato Card. E. Pacelli, nomina come
Delegato Pontificio a quella cerimonia il Card. I. Schuster, Arcivescovo
di Milano. Per l'incoronazione si fissa la Domenica della SS. Trinità il
23 maggio 1937. Nonostante la nuova guerra i Religiosi continuano ad
abbellire il Santuario con restauri e nuove opere. Il 14 marzo 1946 il
cardinal Schuster compie la lunga e suggestiva cerimonia della
consacrazione del rinnovato Santuario, del nuovo presbiterio e
dell'Altare Maggiore. Rimane ancora il problema dei locali occupati dal
Supremo Ordine di Malta e dagli sfrattati, ma alla fine anche questi
ritornarono ai Frati.
Il quadro dell'Annunciazione
Secondo il Burocco la prima immagine venerata col titolo di S. Maria
delle Grazie non rappresentava L'Annunciata, come ora, ma la Madonna col
Bambino in braccio. Si dice anche che il quadro dell'Annunciazione sia
opera di due autori. Originariamente collocato nell'abside, lontano
dalla vista dei fedeli, nel 1621 venne spostato nella cappella del
transetto a causa della crescente devozione di cui era oggetto. La fama
della Vergine di Monza arriva fin al Vaticano e supera perfino i confini
nazionali fino in Spagna. Alle feste accorrono migliaia di persone dai
paesi vicini, tanto che nel 1713 vengono utilizzate 18 mila Particole.
La ricorrenza liturgica dell'Annunciazione di Maria diventa la grande
festa di Monza e di tutto il contado e il 25 marzo le folle accorrono,
raccogliendosi in preghiera, per attingere favori celesti a questa
«fonte di grazia».
|