Il 30° Incontro Internazionale di Preghiera dei Giovani
è iniziato
A Medjugorje é iniziato
il 30° Festival dei Giovanni. La Santa Messa é stata presieduta
da Sua eminenza cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di
Sua Santità per la diocesi di Roma, e concelebrata da 620
sacerdoti al Festival partecipano migliaia do giovani da tuto il
mondo. L'omelia del cardinale De Donatis la trasmettiamo
completamente.
Carissimi, radunati per l'Eucaristia sotto lo sguardo della
Madre di Dio, rimaniamo stupiti dalla grazia che il Signore
effonde su di noi continuamente. Tutto é grazia: il dono della
Chiesa, della Parola e del Pane, la bellezza della creazione e
il volto dei fratelli. I] Padre buono vuole che seguiamo il
Figlio per trovare la beatitudine. Dio non é un reclutatore di
personale ma la fonte della Vita e vuole che tutti vivano
appieno. Seguiamo il Signore perché abbiamo creduto che Lui solo
porta la vita. La sequela non ha età, non chiede di essere bravi
o arrivati. E gratuita, perché il Padre buono ama il vaso di
argilla che siamo! Non ci sono curricula da presentare. Questo
ci riempie di gioia, ma toglie anche ogni alibi: nessuno può
dite di non essere adatto alla santità in nome dei suoi errori e
delle sue fragilità. La sequela teme le scorciatoie, non i
peccati!
Certamente per ascoltare il «Seguimi» che Gesù: Maestro ci
rivolge é necessario che lo Spirito Santo apra i nostri cuori e
li colmi di sapienza divina. Il Vangelo di oggi ci presenta lo
scriba della nuova Alleanza, il sapiente secondo il Vangelo. Tre
indicazioni possiamo ricavare tra le altre.
La prima. Il Regno dei cieli - come abbiamo ascoltato - é simile
ad una rete gettata in mare che raccoglie tutti i pesci
possibili. Poi, tirata a riva, i pescatori selezionano quelli
buoni da mangiare da quelli cattivi. I Padri del deserto hanno
immaginato che ogni cristiano sia come un buon pescatore che
vigila sul mare della sua mente trattenendo 1 pensieri santi e
buttando via quelli inutili o velenosi, come fa un pescatore
esperto con i pesci. Chi é sapiente allora? I] cristiano che non
va appresso a tutto cid che gli viene in mente: possiamo avere
una mentalità abitata dallo Spirito solo se non ci lasciamo
sopraffare da pensieri di disperazione, di paura, dalle angosce
per il futuro; parimenti la nostra mente non può essere invasa
da continue distrazioni o informazioni inutili, o ancor peggio
essere schiava dei social network. Può anche accadere che siamo
ossessionati da rancori, gelosie, pensieri di autodistruzione.
Coraggio: il Vangelo ci invita a purificare i pensieri per
accogliere il pensiero di Cristo. Un cuore evangelico chiede una
mente libera!
La seconda indicazione. Gesù parla di un giudizio: non possiamo
negare questa verità di fede che professiamo nel Credo ogni
domenica: «verrà a giudicare i vivi e i morti». Ma questo
giudizio é luce lieta di verità, non la sentenza di un tiranno;
é refrigerio, non terrore. Il giudizio finale é per il credente
il trionfo dell'amore divino.
l'incontro con lo Sposo; ma per chi ha rinnegato il Cristo o ha
vissuto odiando il fratello questa luce colma di bontà metterà
in risalto la verità di una vita senza frutti: «li sarà pianto e
stridore di denti». Allora dove sta la sapienza? Nell'imparare a
vivere sin da giovani collocandosi nell'orizzonte della verità
che non passa! Non facciamo I'errore di affidarci solo all'oggi,
alle soluzioni facili, al piacere immediato, alle opinioni che
cullano le nostre scelte egoistiche. La vita quotidiana é
minacciata più dal superfluo che dal male. Anticipiamo su di noi
il giudizio verace di Dio collocandoci subito nell'orizzonte
della verità: un giovane cristiano é sapiente quando si dice la
verità, cerca la verità, offre la verità. In questo senso
I'esame di coscienza e la confessione sacramentale sono un
grandissimo strumento per crescere nella vera sapienza.
Infine la terza indicazione. Le scriba del Regno - cosi insegna
il Vangelo proclamato - é il cristiano che «tre dal tesoro del
suo cuore cose antiche e cose nuove». E' un'espressione
meravigliosa che si può rendere anche cosi: il vero sapiente é
colui che vive cose antiche che danno gioie sempre nuove, e cose
nuove che hanno il sapore dell'antico. Un esempio per capite il
rapporto tra antico e nuovo: l'antico testamento prepara il
nuovo; ma il nuovo si comprende appieno solo riferendosi
all'antico. Antico e Nuovo hanno bisogno l'uno dell'altro per
schiudersi a vicenda. La sapienza del mondo invece non integra
antico e nuovo, ma disintegra, scambia l'antico per vecchio e il
nuovo per novità; oscilla tra mode dell'ultima ora e fughe nel
passato: questi estremismi creano sempre conflitto, asprezza,
ostilità. Allora ecco la terza indicazione: il battezzato deve
risultare creatura nuova che ha il sapore dell'antico, cioé che
ha radici, che fiorisce sul terreno della millenaria storia di
santità di cui é fatta la Chiesa. Il cristiano autentico non é
né un tradizionalista né un progressista. E' una "nuova
creazione" che conserva il buon sapore del pane fatto in casa,
fragrante e appetitoso proprio perché impastato e cotto con una
ricetta antica.
Allora carissimi, ecco le tre perle estratte dalla conchiglia
del Vangelo di oggi: purificare la mente; anticipare su di noi
il giudizio divino facendo la verità ; diventare uomini nuovi
che mettono radici nella tradizione del Popolo santo del
Signore.
Cari giovani, lo Spirito vi renda sapienti come la Madre di Dio,
che meditava ogni cosa nel cuore e come il grande dottore
Sant'Alfonso de! Liguori che nel Settecento ri-evangelizzò con
intelligenza i concittadini della sua Napoli.
Manda Padre il tuo Spirito é rinnova i nostri cuori ad immagine
del Figlio tuo Gesù, nato dalla Vergine Maria. Amen. |